Separazione e Divorzio: aspetti legali e psicosociali.

Divorzio: evoluzione legislativa

Parlando di separazione e divorzio, l’ambito legale e quello psicosociale vanno inevitabilmente a braccetto tra loro.

Per quanto attiene l’ambito legale, in Italia l’introduzione del divorzio è avvenuta solo nel 1970, con la legge numero 898, nota come legge Fortuna-Baslini. Prima di allora, l’unico modo per sciogliere un matrimonio era la morte di uno dei due coniugi; pertanto, anche nel caso in cui vi fossero prove di violenze o abusi, la legge obbligava i coniugi a restare insieme. Secondo il codice civile del 1942, la famiglia era fondata sulla subordinazione della moglie al marito. E’ solo con la Legge numero 151 del 1975 che vengono riconosciuti gli stessi diritti a entrambi i coniugi.

Fortunatamente tanti passi avanti sono stati fatti da allora, soprattutto relativamente alla gestione della genitorialità in questa fase così delicata. Uno dei più importanti è sicuramente rappresentato dalla legge 54/2006 relativa all’affidamento condiviso; infatti fino a quel momento la quasi totalità delle separazioni prevedeva l’affido esclusivo, solitamente alla madre, dei minori.

L’affido condiviso, proponendosi come obiettivo primario il superiore interesse del minore, tutela il diritto di quest’ultimo alla bigenitorialità. Garantisce l’accesso alla rete familiare allargata da parte di entrambi i genitori, sottolineando che, anche se si può porre fine alla coppia “coniugale”, quella “genitoriale” è destinata invece a durare per sempre.

Prima di poter giungere al divorzio definitivo la coppia deve passare attraverso un periodo di separazione, in cui cessano alcuni degli obblighi derivanti dal matrimonio ( tra cui quello di coabitazione e di fedeltà). Tale periodo è finalizzato anche a permettere alla coppia di poter riflettere sull’eventualità di un possibile recupero del legame coniugale.

Separazione consensuale e giudiziale

In Italia esistono due procedure di separazione: consensuale e giudiziale.

Nel caso di separazione consensuale i coniugi raggiungono di comune accordo la decisione di separarsi e insieme stabiliscono le condizioni relative al mantenimento e all’affidamento dei figli. In questo caso quindi il Giudice, dopo aver verificato che tale accordo rispetta l’interesse dei figli, si limita a confermarlo.

Totalmente diverso è lo scenario che si apre nel caso di separazione giudiziale. Infatti in questo caso la richiesta di separazione è avanzata da uno solo dei coniugi qualora vi sia una difficoltà importante nel raggiungere gli accordi sul mantenimento e/o sull’affidamento dei figli, e viene quindi affidato al Giudice il compito di individuare le condizioni della separazione.

Alla luce della conflittualità troppo spesso presente nella coppia e della conseguente incapacità a risolvere le loro problematiche e gestire il rapporto, nella maggior parte dei casi, il Giudice richiede una consulenza tecnica d’ufficio (CTU), al fine di acquisire elementi utili per comprendere quale sia la reale situazione psicologica nonché l’organizzazione quotidiana in cui si trovano i minori per poter decidere quale sia la soluzione più ottimale per il loro benessere.

Il CTU è un professionista esperto che svolge il ruolo di ausiliario del Giudice; in aggiunta a lui, ciascun genitore può decidere se farsi assistere da un proprio consulente di parte (Ctp), il cui compito è di controllare l’operato del CTU e tutelare gli interessi della propria parte, cercando di evidenziare quelli che sono gli aspetti più positivi del proprio cliente. Per maggiori informazioni su CTU e Ctp: https://lucianasarra.it/consulenza-tecnica/

 E’ il più vuoto e tuttavia il più pieno dei messaggi umani: Addio” K. Vonnegut

 

Il divorzio dal punto di vista psicosociale

Per comprendere la portata emotiva che la separazione comporta, è sufficiente pensare che essa viene equiparata al vissuto che caratterizza “il lutto”. Le persone si trovano a dover fronteggiare non solo la perdita, intesa non come morte, della persona amata, ma a dover fare i conti con il fallimento del progetto di vita che avevano fatto insieme.

Lo psicologo Bohannan nel 1970 individua 6 dimensioni di questa fase esistenziale. Il divorzio emozionale, legale, economico, comunitario, genitoriale e psicologico

Vediamo le loro caratteristiche nello specifico.

Divorzio emozionale

Si realizza quando la relazione viene disinvestita da tutti gli aspetti affettivi e progettuali. Può avvenire prima che la coppia si separi oppure non avvenire mai. In questo ultimo caso avremo quelle situazioni tipiche in cui, anche se la coppia risulta separata di fatto da tempo, continuano ad essere legati attraverso il conflitto che si sposta nelle aule di tribunale. C’è un’impossibilità di porre fine al legame per paura di perdere ciò che esso ha rappresentato per ciascun coniuge.

Divorzio legale

Rappresenta metaforicamente e praticamente la fase di chiusura dell’intero processo separativo. Esso può essere affrontato in maniera vendicativa se non è stato elaborato a livello emotivo.

Divorzio economico

Riguarda la nuova gestione delle risorse economiche. Può rappresentare il pretesto attraverso cui si cerca di fare la “guerra all’ex” quando c’è ancora un coinvolgimento emotivo.

Divorzio comunitario

La separazione va ad indebolire il contesto sociale di entrambi i coniugi attraverso la rottura o l’indebolimento di alcuni rapporti significativi fra i parenti e gli amici. Solitamente la prima fase successiva alla separazione può essere caratterizzata da un forte senso di solitudine.

Divorzio genitoriale:

Riguarda l’assunzione di responsabilità nei confronti della prole. Si verifica quando il livello di conflittualità è elevato e costante o quando uno dei due genitori non partecipa adeguatamente alla crescita dei figli oppure decide di abbandonare il campo.

Divorzio psicologico:

Si raggiunge quando la persona riesce a separare se stesso dalla personalità e dall’influenza dell’ex coniuge. Riuscire ad essere emotivamente indipendenti è il prerequisito di una relazione sana.

Separarsi: un’ esperienza di dolore per entrambe le parti

La separazione rappresenta un evento traumatico sia per chi la promuove, in quanto dovrà affrontare i sensi di colpa derivanti dalla decisione, sia per chi la subisce in quanto dovrà affrontare sia la fine del legame che il dover ricominciare senza l’altro accanto.

Le coppie che si separano si possono trovare ad avere problemi in ciascuno di questi ambiti oppure soltanto in alcuni di essi.

Se i coniugi riescono a prendere coscienza delle cause che sono alla base della separazione e di quanto hanno contribuito personalmente al fallimento del legame, il processo separativo può avere un esito positivo.

Necessità di un supporto nella gestione della separazione

Quando l’elaborazione della separazione si arresta o rallenta, la coppia resta in una posizione di stallo. A farla da padrone è il dolore per la perdita del legame e si rende necessario un lavoro terapeutico.

La terapia del divorzio è un percorso clinico rivolto a coppie già separate o divorziate in cui è necessario un lavoro di elaborazione della separazione e di recupero sul piano genitoriale; compito dell’intervento è aiutare la famiglia a trovare una nuova organizzazione, portando in salvo ciò che di buono c’è stato nel loro legame.

 

“Ci siamo separati perché sentivamo che il nostro viaggio insieme era finito; così ci siamo donati reciprocamente la possibilità di continuare a viaggiare” citazione dal web