Aree di intervento

”Non c’è depressione se non nel contesto di una grande sensibilità, e di una stremata fragilità, che ci fanno cogliere le diverse immagini della vita: contrassegnata dalle luci della gioia e della speranza, ma, anche, dalle ombre del dolore e della sofferenza”
Eugenio Borgna e Aldo Bonomi, Elogio della depressione, 2011

Disturbi depressivi

La depressione rientra fra i disturbi dell’umore e si caratterizza per la presenza di un tono dell’ umore depresso, una marcata tristezza che si protrae per quasi tutto il giorno, pensieri negativi e incapacità di godere delle cose prima vissute come piacevoli, scarsa cura di se e nello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana, forti sentimenti di svalutazione e di inutilità. Per chi soffre di depressione il futuro appare oscuro, privo di qualsiasi possibilità di cambiamento in meglio e quindi viene meno qualsiasi motivazione a svolgere qualsiasi attività; per chi sta vicino alla persona depressa c’è una tendenza naturale a spronare la persona depressa a riprendere in mano la propria vita, anche partendo da piccole cose come vestirsi e uscire ad esempio. Tuttavia in tal modo la persona depressa sente di non essere compreso e si richiude ulteriormente, sperimentando al tempo stesso un senso di colpa e di inadeguatezza. Può colpire a qualunque età, e può manifestarsi in forma acuta oppure in forma cronica e continua. Tra i disturbi depressivi troviamo la depressione Post-Partum, un disturbo che colpisce il 10-20% delle donne nel periodo immediatamente successivo al parto e che richiede un intervento tempestivo, al fine di tutelare non solo la neo mamma ma anche il neonato.

Disturbi d’ansia

Nella vita di tutti i giorni sperimentiamo spesso tale emozione, ad esempio alla vigilia di un esame universitario o di un colloquio di lavoro, quando dobbiamo tenere un discorso davanti ad un pubblico oppure quando dobbiamo conoscere una persona nuova. L’ansia rappresenta un’emozione di base la cui funzione evolutiva è di garantire la sopravvivenza attraverso l’attivazione dell’organismo nelle situazioni in cui viene percepito un pericolo. Normalmente l’ansia legata ad una situazione tende a diminuire con il passare del tempo e subito dopo la cessazione dell’evento che l’ha attivata. Tuttavia se ciò non avviene ci troviamo di fronte ad un disturbo d’ansia. Quando lo stato di allarme e paura è sproporzionato rispetto ai “reali pericoli” o in assenza di pericoli, siamo di fronte ad un disturbo d’ansia, in quanto viene meno la sua funzione adattiva. Fra i principali disturbi di ansia troviamo: il disturbo d’ansia da separazione, il mutismo elettivo, disturbo d’ansia sociale (Fobia sociale), il disturbo di Panico, l’Agorafobia, il disturbo d’Ansia Generalizzato.

L’ansia è come una sedia a dondolo: sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo.
(Jodi Picoult)

Disturbo ossessivo compulsivo e disturbi correlati

Il disturbo Osessivo-Compulsivo è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini che sopraggiungono alla mente e che vengono percepiti come intrusivi e disturbanti e che spingono la persona a mettere in atto delle compulsioni ossia comportamenti ripetitivi o azioni mentali che permettono di alleviare momentaneamente il disagio causato dalle ossessioni. Tali sintomi incidono qualitativamente sulla vita delle persone e comportano una perdita notevole di tempo per la loro esecuzione. In tale disturbo le ossessioni e le compulsioni rappresentano le soluzioni che la persona ha individuato per tenere a bada la sua ansia e il suo disagio psichico. I principali disturbi di questa categoria diagnostica troviamo: il disturbo Ossessivo-Compulsivo, il disturbo da Accumulo, il disturbo da Escoriazione (stuzzicamento della pelle), la tricollomania (disturbo da strappamento di peli) e il disturbo di Dismorfismo corporeo.

“Non poter fare a meno di qualcosa significa che non la possediamo, ma che ne siamo posseduti”

Disturbi da sintomi somatici e disturbi correlati

Nei disturbi somatici le persone presentano una serie di sintomi somatici, che provocano disagi e influiscono sulla gestione della quotidianità, tuttavia non è presente nessuna condizione medica in grado di giustificare la presenza di tale sintomatologia. Per poter diagnosticare un disturbo somatico è necessario che siano escluse tutte le possibili cause organiche. Al sintomo fisico si accompagnano pensieri disadattavi, sentimenti e comportamenti che definiscono il disturbo, oltre al sintomo somatico. Fra i disturbi somatici rientrano i disturbi precedentemente classificati come: ipocondria, disturbo algico, disturbo da somatizzazione, disturbo somatoforme indifferenziato. All’interno di tali disturbi è il corpo che si fa portavoce di un problema/ difficoltà che non riesce ad affrontare in un altro modo, se non utilizzando il corpo.

“in certuni tutto, assolutamente tutto, dipende dalla fisiologia: il loror corpo è il loro pensiero, il loro pensiero è il loro corpo”
L’inconveniente di essere nati, E. Cioran

Disturbi del comportamento alimentare

I disturbi del comportamento alimentare sono caratterizzati da un’alterazione delle abitudini alimentari, e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per il corpo. Secondo il DSM 5 ovvero il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali dell’ APA (American Psychiatric Assosation), riconosciuto a livello internazionale, tali disturbi rientrano nella categoria dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione “e sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o di comportamenti collegati con l’alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale” In tali disturbi il corpo viene a personificare il profondo disagio di chi lo vive. È un dolore forte, a volte vissuto come un vuoto da riempire altre volte come una vuoto da creare. In tale disturbo diventa centrale un lavoro di equipe che coinvolga più figure professionali: psicoterapeuti, psichiatri, medici e nutrizionisti. Ricerche recenti dimostrano come la terapia familiare sia il trattamento elettivo di tali disturbi, ed eventualmente affiancata da una terapia individuale a seconda delle necessità. Fra questi disturbi troviamo: il disturbo di ruminazione, l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata.

“Delia sapeva che nemico può diventare il corpo. Una pattumiera, un lavandino intasato. Un pozzo morto”
M.Mazzantini, Nessuno si salva da solo

Disturbi da sintomi somatici e disturbi correlati

In tale disturbo possiamo osservare: una difficoltà di controllo e di gestione delle emozioni; un’ incapacità di conformare il proprio comportamento alle richieste dell’ambiente e di prendere in considerazione l’opinione altrui; una richiesta di soddisfazione immediata delle proprie richieste, un rendimento scolastico al di sotto delle proprie capacità intellettive, la presenza di rabbia aggressività, op positività, provocazione. Il DSM 5, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali dell’ APA (American Psychiatric Assosation), riconosciuto a livello internazionale, inserisce tali disturbi all’interno della categori “Disturbi del comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta”. All’interno di tale categoria troviamo: il disturbo oppositivo - provocatorio, il disturbo della condotta, la cleptomania, il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività.

“Se c’è qualcosa che desideriamo cambiare nel bambino, dovremmo prima esaminarlo bene e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi”.
C.G. Jung

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