
Fobie specifiche: cosa sono e come si curano
Il Manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali (DSM V) inserisce le fobie specifiche all’interno dei disturbi d’ansia.
La fobia può essere definita come una paura intensa e di lunga durata scatenata da un elemento specifico. La reazione emotiva associata all’elemento specifico è sproporzionata rispetto a un qualcosa che non rappresenta un reale pericolo. La persona infatti, si rende conto, dal punto di vista razionale, che la paura suscitata non ha alcuna ragione d’essere ma, tuttavia non riesce a controllarla. Di fronte all’oggetto fobico i tentativi di rassicurazione non sortiscono alcun effetto.
Sottotipi
La fobie specifiche possono essere suddivise in 5 sottotipi:
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Animali: Zoofobia, è una fobia specifica che solitamente compare nell’infanzia e riguarda maggiormente la popolazione femminile (75%-90%). Fra le più comuni troviamo: aracnofobia (ragni), ofidiofobia (serpenti), musofobia (roditori), cinofobia (cani), ailurofobia (gatti)
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Ambiente naturale: l’esordio avviene nell’infanzia. Alcune delle più comuni sono: ceraunofobia (temporali), acrofobia (altezze), scotofobia (buio)
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Sangue-iniezieni-ferite: è una fobia che presenta un’alta familiarità e riguarda la paura di vedere sangue, ferite o di sottoporsi a procedure mediche invasive. Le più comuni sono: emofobia (sangue), belenofobia (oggetti appuntiti fra cui aghi), tripanofobia (iniezioni e siringhe)
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Situazionale: è una fobia che colpisce maggiormente le donne, compare prevalentemente in due fasi, nell’infanzia e verso i 25 anni. Alcune delle più comuni sono: claustrofobia (spazi chiusi), amaxofobia (guidare), aviofobia (volare).
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Altro tipo: altre tipologie di fobie quali la paura di precipitare, paura di forti rumori (liguirofobia), paura dei clown (coulrofobia)
Come e quando nasce la fobia
L’età di esordio delle fobie specifiche è molto variabile anche se l’età maggiormente sensibile alla sua comparsa sembra essere l’infanzia. La fobia compare solitamente in seguito ad un evento traumatico (per esempio essere attaccati da un animale) o anche se si assiste ad un evento traumatico. La persona quindi associa lo stimolo che ha generato il disagio (ad esempio l’animale che l’ha attaccato) con la sensazione di malessere che ha sperimentato, trasformandolo in uno stimolo fobico. Se si ha un attacco di panico l’associazione è ancora più forte. Anche l’ascoltare determinati discorsi, come ad esempio di come sia pericolosa la vicinanza con certi animali, può contribuire all’insorgere di una fobia.
Curare le fobie
In psicoterapia le possibile tecniche utilizzabili per trattare le fobie specifiche sono:
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esposizione ( immaginativa, graduata, in vivo)
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tecniche di rilassamento muscolare
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desensibilizzazione sistematica
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tecniche cognitive.
Per ulteriori approfondimenti :
https://lucianasarra.it/disturbi-d-ansia/
https://lucianasarra.it/terapia-individuale-firenze/
https://www.lastampa.it/salute/2014/03/26/news/le-13-fobie-piu-diffuse-tra-le-persone-1.35782161